lunedì 11 novembre 2013

A cosa servono i nemici

Non ricordo chi disse: "I nemici servono per conoscere la verità".
In effetti è vero. Gli amici, i cari affetti la verità tendono quasi sempre a velarla, a modificarla, ad adattarla ad usum Delphini. In fondo ci danno sempre ragione. La partner ci ha lasciati? E' stata senz'altro una stronza. Abbiamo lasciato la macchina in seconda fila e ci hanno fatto la multa?
Beh caspita, era un'emergenza: che disumanità.

Uno dei momenti più tremendi dove tale atteggiamento si incarnava era la consegna dei Diplomi alla scuola di Cinema. Venivano proiettati i saggi finali, ossia dei cortometraggi.
E lì la mistificazione era d'obbligo non perché ci fossero degli amici, ma per cortesia sociale. E per evitare che un trattamento differente ci fosse posto a noi.
Il 90% di quei corti faceva obbiettivamente schifo. Che se lo mettevi nello showreel ti avrebbero inviato a pulire i bagni in una sala cinematografica.
Ma a sentire i nostri commenti, pareva la notte degli Oscar.
Complimenti, bravi davvero!
Mi è piaciuto molto!

Quando proprio t'aveva riaperto l'ulcera potevi uscirtene con: Congratulazioni per il corto.

Questo fatto dell'incapacità di fare critiche, e oserei dire anche dell'impossibilità dovuta alle convenzioni sociali, è una iattura.
Perché chiaramente non si riesce mai a progredire. Ad avere reale soddisfazione. Se una volta filmi un capolavoro, si perde in tutti i soliti ossequi di sempre.
Sappiamo tutti, per esperienza, che la verità e l'uomo sono due esseri asintotici. Ma dovremmo trovare dei compromessi migliori.
Anche perché, chi si trovi per sbaglio a rompere lo schema, passa per quello che se la tira. L'arrogante. Il presuntuoso.

Coltiviamo, dunque, almeno un paio di nemici intelligenti. Sono un tesoro inestimabile.

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