sabato 27 luglio 2013

Instant light

In questa fase della mia vita, mi pare di essere Antoine Doinel che corre, corre disperatamente verso il mare fuggendo dal riformatorio. E' il finale de "I quattrocenti colpi", film di 54 anni fa ma ancora disperatamente bello e vero. Corro, dunque.
E spero che non vada a finire come Antoine Doinel.

Cosa sto inseguendo?
Un lavoro, dei soldi, la stabilità logistica. La cui mancanza al momento mi pare la più grande piaga della mia esistenza. Mi sono iscritto apposta alla seconda laurea, perché con la prima non riuscivo a resistere.
Ma sarà vero?
Non sto semplicemente correndo via dal fallimento di sogni ed illusioni, avendo paura di "guardare Dio in faccia" nel momento della verità?

Allora non sto correndo. Sto scappando.
Bisogna stare attenti. Perché si rischia di arrivare al mare e di restarne delusi. Perché il mare non può aiutarci.

2 commenti:

  1. certo che stai correndo. solo che la stabilità logistica la troverai in mare - su una barchetta, per ciò stesso esposto alle tempeste (monsoniche, direi, citando i disastri di ieri), apparentemente in balia delle onde, ma accoccolato sul tuo baricentro, a scrivere sceneggiature di storie che presto avranno successo - almeno presso le ziette, ça va sens dire.

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    1. ça va *sans* dire - meglio che vado a dormire, va'...

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